domenica 11 aprile 2010

Il piede di Maddalena

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                   Il piede di Maddalena
                                                            di Adriano Imperatori

Roma è ricca di monumenti e chiese e i turisti accorrono da tutto il mondo per ammirarli e per ammirare i tesori in essi contenuti.
Le chiese in particolare costituiscono, nella loro cronologia, un racconto a tre dimensioni della storia e dell’evoluzione artistica della città eterna, poiché in ogni secolo gli artisti hanno lasciato una traccia correlata allo stile dell’epoca in cui vissero.
Nelle pitture e nelle sculture, inoltre, si riconosce anche la moda nel vestire, le acconciature dei capelli preferite dai personaggi, le armi usate nei conflitti, ecc. Ma non solo.
Le chiese di Roma conservano spesso anche i segni misteriosi della cristianità la cui attrazione è legata ai racconti e alle leggende che li ammantano. Due esempi tra tutti: l’impronta sul marmo attribuita leggendariamente a Gesù, apparso a S. Pietro che fuggiva da Roma, nella chiesa del “Domine quo vadis?” sull’Appia antica e la pietra che S.Francesco usava come cuscino nella chiesa di S.Francesco a Ripa.
……………
Tanti e tanti anni fa una donna chiamata Maria, proveniente da Magdala, una piccola cittadina sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade, detto anche Genezaret, incontrò un uomo chiamato Gesù di Nazareth; fu affascinata dalle sue prediche e decise di seguirlo insieme ai discepoli di lui. Quella donna passò alla storia come Maria Maddalena
                                                             
                                      Icona ortodossa di Maria Maddalena



Su Maria Maddalena furono poi costruite storie e ipotesi che oggi è difficile interpretare nella loro verità.
Si scrisse che era sposata e benestante, che lasciò il marito e donò i suoi beni alla causa di Gesù, altri la ritennero nubile, alcuni la identificarono con l'adultera salvata da Gesù dalla lapidazione, altri con Maria di Bethania, sorella di Marta e di Lazzaro.
Le due identificazioni furono oggetto di confusione poiché ad entrambe fu attribuito il lavaggio dei piedi di Gesù, anche se i due episodi sono riferiti a periodi lontani l’uno dall’altro.
Tra l’altro pochi sanno che proprio papa Gregorio Magno, nel corso di una predica, identificò nel 591 Maria Maddalena come la famosa peccatrice evangelica ritenendo valida una credenza orientale e si è dovuto attendere il 1969, quando il Concilio Vaticano II annullò la confusione di Maria Maddalena con la peccatrice o con Maria di Bethania. Il chiarimento, tuttavia, ha avuto solo un’importanza formale, poiché la Maddalena era già stata proclamata Santa e la tradizione già considerava distintamente le tre Marie.
Tradizioni confuse, contrastanti, si innestarono sui personaggi; prova del grande interesse legato al loro culto religioso.
Si raccontava che il corpo della Maddalena fosse sepolto a Efeso; poi fu ritenuto trasferito nell’886 a Costantinopoli.
Invece, no.
Per fuggire alle persecuzioni le tre donne sarebbero approdate vicino al delta del Rodano, chiamata Camargue, dove un paese prese poi il nome di Saintes Maries de la Mer.
Il corpo, secondo altri, si trovava (1050) nella basilica romanica dedicata a Santa Maria Maddalena di Vezelay (nel 1979 inserita dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’umanità), in Borgogna.
Nella chiesa gotica di Saint Maximin la Sainte Baume (metà del XIII secolo) si conserva un teschio attribuito a Maddalena, miracolosamente salvato dalla dispersione dello scheletro della Santa durante la Rivoluzione francese.
In Italia, il culto della Madddalena è celebrato dalla dedica alla Santa di alcune chiese, come quella dell’isola della Maddalena, dei duomi vicentini di Longare e di Laverda, di Desenzano e della parrocchia di Bordighera.
Ma il culto religioso non salvò il leggendario percorso delle reliquie corporali della Santa, alle quali la tradizione non poteva ignorare la destinazione italica.
Come pervenne a Roma un piede di Santa Maria Maddalena?
Forse l’impresa potrebbe essere attribuita a un frate o un viandante o un cavaliere, magari dopo un lungo e periglioso viaggio.
La santa reliquia fu allora custodita in una delle due cappelle rotonde costruite dopo il 1450 all’inizio di Ponte Sant’Angelo, l’una dedicata alla Santa e l’altra ai Santi innocenti; innocenti morti durante il Giubileo per il cedimento delle sponde del ponte, a causa dell’enorme folla che vi transitava. Ma per accrescere la difesa del ponte le cappelle furono demolite nel 1527 e il piede di Maddalena, dopo altre traslazioni, oggi è conservato in una teca nella chiesa di S.Giovanni de’ Fiorentini, all’inizio di via Giulia.



                                    Roma - S. Giovanni dei Fiorentini

Anche allora il carattere italico “la fece da padrone”, se si guarda ai tempi di lavorazione e ai conflitti e alle vicissitudini dei personaggi implicati.
Il Bramante fu autore del primo progetto. Nel 1519, sotto Leone X, fu bandito un concorso cui parteciparono Jacopo Sansovino, Raffaello Sanzio, Giuliano da Sangallo e Baldassarre Peruzzi. Il vincitore, Sansovino, iniziò la costruzione, ma fu licenziato per motivi finanziari e, soprattutto, perché le previste fondamenta apparvero insicure sul terreno sabbioso del Tevere. L’opera fu allora proseguita da Sangallo il giovane.
Niente da fare; anch’egli fu allontanato. Intervenne Michelangelo che affidò i lavori all’allievo Tiberio Calcagni. Il Calcagni non sembrò risultare all’altezza del compito e fu chiamato in aiuto Giacomo Della Porta.
Della Porta edificò la chiesa attuale, ma il successivo intervento di Carlo Maderno ne limitò il progetto e innalzò nel 1634 la cupola che aveva disegnato nel 1602.
Il Borromini intorno al 1660 realizzò l’abside. Ma l’artista era molto malato e si gettò su una spada ferendosi mortalmente e poi pentendosi religiosamente del gesto compiuto. Infine l’opera fu terminata da Alessandro Galilei tra il 1734 e il 1738 che morì senza poter ammirare la facciata completata.
Nella chiesa lavorò, oltre al Bernini, un numero grandissimo di artisti e, tra le curiosità, vi si trova la tomba di Carlo Maderno e di Francesco Borromini, oltre a quella dei Marchesi del Grillo, tra i quali Onofrio Del Grillo, ispiratore del famoso film (1981) di Mario Monicelli. Inoltre, la chiesa di S.Giovanni de’ fiorentini è una delle poche che accettano l’ingresso dei cani.
Per finire con un richiamo a Maria Maddalena, la tradizione fa risalire alla Santa perfino l’usanza delle uova pasquali.
Si narra che Maddalena, ottenuto l’invito a un banchetto dall’imperatore Tiberio, durante il pasto, tenendo un uovo in mano, esaltasse la resurrezione di Gesù. Tiberio, ridendo, sfidò la Santa dicendo che Gesù era risorto così come quell’uovo sarebbe potuto diventare rosso. E il miracolo si verificò. Da allora i cristiani ortodossi, durante il periodo pasquale, dipingono le uova e la tradizione è arrivata fino a noi.
La festa di Santa Maria Maddalena cade il 22 luglio.





Parrocchia S.Maria Maddalena
La Maddalena (SS)

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